Quanto eserciti il tuo diritto alla libertà?

Emanuela Carla Marabini

Emanuela Carla Marabini

Tempo di lettura: 3 minuti

La Libertà è un valore a me molto caro, fin dall’infanzia, che mi ha portato a fare scelte, talvolta radicali, nel corso di tutta la vita.

Credo  che ognuno attribuisca significati diversi alla Libertà, a volte semplici sfumature, in base alle proprie esperienze e, soprattutto, alle  proprie  credenze.

Per esplorarne il significato per te, ti invito a sederti in modo confortevole; chiudi gli occhi per qualche istante, fai qualche respiro profondo e, quando ti senti a posto,  rispondi a queste domande, per iscritto, una dopo l’altra, di getto, a manosenza soffermarti a pensare (scrivi la prima cosa che senti emergere).

Non ci sono risposte giuste o sbagliate; ci sono solo le tue risposte, in questo momento. Col tempo potrebbero cambiare; potresti segnare la data di oggi e ripetere l’esercizio ogni tre mesi, ogni anno, ogni decennio e notare se ci sono cambiamenti.

  • Che cosa è, per me, la Libertà?
  • Mi sento libero/a?
  • Quando mi sento libero/a?
  • Io esercito la mia libertà?
        – La promuovo?
        – La trasmetto?
        – Ne sono esempio?
        – Come?
  • Esercito la mia libertà di pensare?
  • Esercito la mia libertà di discernere (cosa va bene per me, ad esempio)?
  • Esercito la mia libertà di essere autentico/a? Di essere chi sono?
  • Esercito la mia libertà di dire la verità? 
  • Cosa penso delle “bugie bianche”?
  • Esercito la mia libertà di mettere confini? Quando? Verso chi?
  • Esercito la mia libertà di dire sì / no?
  • Esercito la mia libertà di parlare?
  • Esercito la mia libertà di tacere?

Nella mia attuale comprensione dell’esistenza, la  Libertà è un valore universale che  ognuno di noi  ha il diritto (e la facoltà) di esercitare (oppure no), scegliendo, in ogni istante.

La frase che ho sentito ripetere molte (troppe) volte, fin dall’infanzia la tua libertà finisce dove comincia quella dell’altro” , personalmente evoca in me:

  • de-responsabilizzazione (spostamento della responsabilità delle nostre azioni da noi all’altro);
  • presunzione di sapere cosa sia  la libertà dell’altro; 
  • divisione / separazione (io/l’altro);
  • visione limitata (o/o);
  • rassegnazione.

Quando ci sentiamo tutt’uno con l’altro, consapevoli di essere parte di un sistema in cui tutto è uno, poichè tutti siamo interconnessi, noi possiamo autorizzarci ad essere liberi, nel rispetto di valori universali che sono sempre orientati ad un bene comune e condiviso e, nell’affermare e nell’esercitare  la nostra libertà, noi riconosceremo e onoreremo anche la libertà dell’altro.

Noi possiamo, quindi, essere liberi:

  • da impegni, anche mondani, che sentiamo affaticanti fisicamente e/o psicologicamente e che sentiamo imposti;
  • da un lavoro che da troppo tempo sentiamo esaurirci e/o essere inadatto a noi;
  • da amicizie / frequentazioni che sentiamo essere disequilibrate e/o inadeguate a noi e che sentiamo toglierci più di quanto ci diano;
  • da una relazione di coppia che ci sta togliendo nutrimento, per essere liberi/e di amare e di essere amati/e  (e, nel liberarci, lasciamo libero anche il /la partner di essere amato/a e di amare);
  • dal passato (anche da un’infanzia ingombrante e/o dolorosa);
  • persino dal Karma;
  • e, soprattutto, noi possiamo essere liberi di attivare (o riattivare) il nostro fuoco sacro, quello che sentiamo muoverci da dentro, per svolgere il compito per il quale siamo venuti al mondo.
    Ho sperimentato personalmente che non si spegne mai, anche se a volte, quando non alimentato, può diventare  brace.

In momenti come quelli attuali, in cui tutti, in tutto il mondo,  stiamo vivendo grandi privazioni della nostra Libertà fisica, possiamo comunque continuare a nutrire la nostra Libertà mentale.

Fin dall’adolescenza, m’ispiro a  tre grandi uomini  che, insieme a tanti altri uomini e donne, hanno investito la loro vita per la Libertà e faccio in modo di onorarli, esercitando la mia, anche nei piccoli gesti quotidiani.

  • Gandhi. Avvocato. Nominato 5 volte per il Nobel per la Pace, tra il 1937 e il 1948, non lo ricevette mai (furono anni difficili).
    Grande sostenitore della Libertà, si ispirava alla Verità, all’Amore universale, al Coraggio, al Pacifismo (resistenza pacifista).
  • Mandela. Avvocato. Premio Nobel per la pace nel 1993, restò in carcere 27 anni, rifiutando la libertà condizionata promessa purché rinunciasse al suo sogno di libertà del proprio Paese. Fu liberato l’11 febbraio 1990. Nonostante la dura oppressione e la lunga detenzione, rinunciò a una strategia violenta e vendicativa, in favore di un processo di riconciliazione e pacificazione.
  • Martin Luther King, pastore cristiano, il cui discorso storico del 28 agosto 1963, ancora oggi, fa vibrare le coscienze, fu sostenitore della forza dell’Amore e della resistenza pacifista, ispirandosi lui stesso a Gandhi.

Leggendo le loro storie e  i loro scritti, possiamo notare che tutti e tre erano guidati da visioni di evoluzione e di  libertà, e animati e sostenuti da questi valori, trasversali alle loro azioni:

  • Amore 
  • Carità 
  • Distacco 
  • Fede
  • Fratellanza
  • Scelta
  • Sentire
  • Unità
  • Verità

Possano questi uomini, e i loro valori, essere di sostegno anche per te, nell’esercitare il tuo diritto alla Libertà, in ogni gesto, in ogni parola e, soprattutto, in ogni pensiero.

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